Francesco Ciusa, La cena dei morti, olio su tela, 1910 ca., 105 x 109 cm, collezione privata (fonte immagine: sito Catalogo generale dei Beni Culturali).
Questo è l'unico dipinto dello scultore nuorese - noto in particolare per La madre dell'ucciso, considerato da molti critici d'arte il suo capolavoro, ma lui andrebbe conosciuto e apprezzato anche per le altre opere - nato nel 1883 e morto a Cagliari nel 1949.
Rappresenta un'antica tradizione sarda, la festa “de is animeddas”, quando, nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, i vivi, dopo aver consumato il pasto, lasciano la tavola imbandita per le anime dei defunti, che tornano durante la notte a far visita ai propri familiari.
Come si può notare non ci sono coltelli e forchette, e lo scopo era quello di non incoraggiare i conflitti. Esposti vediamo solo i piatti, i bicchieri, il vino e il pane, sotto una piccola fonte di luce che illumina soltanto il centro della scena. Il resto è oscurità e silenzio.
Il tema è dunque realistico, con suggestioni simboliste.